The Girl Who Made The Stars, un esperimento d'animazione ben riuscito.
Ebbene anche in questo caso posso dire che le mie aspettative sono state raggiunte ed oltrepassate.
In “The Girl Who Made The Stars” ci troviamo catapultati nell'infanzia della piccola Michael che, come tutti i bambini della sua età, ha paura del buio e di ciò che non conosce. Ci viene così introdotto suo padre che, per rasserenarla e farla stare meglio, le racconta una fiaba proveniente dalla tradizione africana.
La storia vede protagonista una bimba che, mossa dalla volontà di spingersi oltre i confini del suo villaggio, decide di affrontare la notte priva di stelle (raffigurata qui come un enorme serpente dagli occhi incandescenti) alla ricerca di qualcosa che possa far superare la paura al capo villaggio. Durante il suo cammino la piccola assisterà alla caduta di qualcosa dal cielo e deciderà di seguire la scia luminosa per scoprire di cosa si tratti.
Ho apprezzato molto questo collegamento con il mito africano arricchito dalla componente fantascientifica, effettivamente plausibile nel futuro lontano in cui “Star Trek” tutto è ambientato. La morale del superamento della paura grazie alla luce delle stelle, che può essere interpretabile come la vittoria della ragione, è ottima e perfetta anche per il pubblico più giovane a cui questo Short Treks è destinato.
Toccando il tema fiabesco, The Girl Who Made The Stars riesce ad entrare nei cuori di spettatori grandi e piccoli che vogliono godersi 10 minuti circa di ottima animazione dallo stile autoriale. Il design scelto è a dir poco perfetto per la storia a tratti onirica che si vuole raccontare, sicuramente più vicino a quello della serie Netflix "Love Death and Robots" che ai film Disney Pixar. Questa piccola perla di animazione vanta di una regia fluida, dinamica e di un ottimo ritmo che rendono la visione assolutamente gradevole e spensierata. Con "The Girl Who Made The Stars" ci troviamo però di fronte ad uno Short Treks che non ci racconta nulla di nuovo e non aggiunge nè toglie nulla rispetto alle trame che già conosciamo. L'unico altro contro che posso trovare in questo cortrometraggio è la durata, assai troppo limitata secondo me per ciò che vuole raccontare, rischiando così di far sembrare frettoloso il racconto della fiaba.
Ebbene anche in questo caso posso dire che le mie aspettative sono state raggiunte ed oltrepassate.
In “The Girl Who Made The Stars” ci troviamo catapultati nell'infanzia della piccola Michael che, come tutti i bambini della sua età, ha paura del buio e di ciò che non conosce. Ci viene così introdotto suo padre che, per rasserenarla e farla stare meglio, le racconta una fiaba proveniente dalla tradizione africana.
La storia vede protagonista una bimba che, mossa dalla volontà di spingersi oltre i confini del suo villaggio, decide di affrontare la notte priva di stelle (raffigurata qui come un enorme serpente dagli occhi incandescenti) alla ricerca di qualcosa che possa far superare la paura al capo villaggio. Durante il suo cammino la piccola assisterà alla caduta di qualcosa dal cielo e deciderà di seguire la scia luminosa per scoprire di cosa si tratti.
Ho apprezzato molto questo collegamento con il mito africano arricchito dalla componente fantascientifica, effettivamente plausibile nel futuro lontano in cui “Star Trek” tutto è ambientato. La morale del superamento della paura grazie alla luce delle stelle, che può essere interpretabile come la vittoria della ragione, è ottima e perfetta anche per il pubblico più giovane a cui questo Short Treks è destinato.
Toccando il tema fiabesco, The Girl Who Made The Stars riesce ad entrare nei cuori di spettatori grandi e piccoli che vogliono godersi 10 minuti circa di ottima animazione dallo stile autoriale. Il design scelto è a dir poco perfetto per la storia a tratti onirica che si vuole raccontare, sicuramente più vicino a quello della serie Netflix "Love Death and Robots" che ai film Disney Pixar. Questa piccola perla di animazione vanta di una regia fluida, dinamica e di un ottimo ritmo che rendono la visione assolutamente gradevole e spensierata. Con "The Girl Who Made The Stars" ci troviamo però di fronte ad uno Short Treks che non ci racconta nulla di nuovo e non aggiunge nè toglie nulla rispetto alle trame che già conosciamo. L'unico altro contro che posso trovare in questo cortrometraggio è la durata, assai troppo limitata secondo me per ciò che vuole raccontare, rischiando così di far sembrare frettoloso il racconto della fiaba.
Voto finale: 7.5/10
Pro:
- Design particolare e ricercato, forse ancora più gradevole di Ephraim and Dot .
- Storia fiabesca dall'ottima morale che si rifà ai miti africani.
- Ottimo ritmo, scorrevole e dinamico.
- Assolutamente apprezzabile anche da un pubblico adulto.
- Non aggiunge nulla a ciò che già sappiamo, sebbene ambientato durante l'infanzia di Michael.
- Durata limitata per la storia che si vuole raccontare, un paio di minuti in più non avrebbero guastato.