Lo showrunner della prima stagione di Star Trek: Picard, Michael Chabon, ha risposto a una serie di quesiti che i fan della serie si sono posti riguardo ai primi tre episodi. Per farlo ha raccolto le domande più intriganti che ha trovato in rete e le ha montate in una sequenza video, come se fosse un'intervista, poi pubblicata su Instagram tramite il suo account.
Ecco di seguito la traduzione delle parole di Chabon.
Attenzione, se non avete visto i primi tre episodi di Star Trek: Picard, ciò che leggerete potrebbe essere considerato uno SPOILER.
CHABON: Tu sei un fan di Star Trek che sta guardando Star Trek: Picard. E ti poni delle domande.
FAN: Come la mettiamo con gli occhiali da sole del Commodoro Oh? Tutti sanno che i Vulcaniani hanno una seconda palpebra interna che li protegge dall'intensa luminosità dei tre soli del loro pianeta natale!
CHABON: Mmmm... [I Vulcaniani hanno una palpebra interna e non hanno bisogno di occhiali da sole] quindi cosa puoi dedurre da tutto ciò?
[se volete saperne di più sull'identità del Commodoro Oh, leggete cosa ha rivelato Alex Kurzman ne Podcast ufficiale di Star Trek: Picard CLICCANDO QUI]
FAN: Raffi usa la sigaretta elettronica? Per favore dimmi che Raffi non sta svapando.
CHABON: Raffi utilizza una tradizionale "flashpipe [sigaretta elettronica]" orioniana, conosciuta come "hargl", impiegata da secoli su quel mondo per sublimare i viticci carnosi di una pianta inebriante nota come "horx" o "Snakeleaf [foglia di serpente]".
FAN: Va bene, ma occhiali da sole, hargl, e perfino Jurati che usa gli earbuds. Anche se le persone usano ancora quelle cose nel 2399, non dovrebbero essere tutte più, beh, futuristiche?
CHABON: Sai una cosa? In realtà ci abbiamo pensato molto. Quando realizzi uno spettacolo che è ambientato nel futuro, devi chiederti costantemente in che modo le persone potranno soddisfare le proprie esigenze quotidiane e svolgere le attività di ogni giorno.
In linea di massima alcuni oggetti e strumenti fondamentali evolvono in una forma ideale - efficiente, economica, confortevole, durevole, pratica, efficace, utile - e successivamente cambiano pochissimo, tranne per quanto soggetto alla moda, che a sua volta è spesso retrospettiva. Pensa ai libri, alle bottiglie di vino e ai coltelli.
Qualsiasi civiltà umana in cui tutti gli oggetti e gli accessori della vita di tutti i giorni fossero nuovi di zecca, di recente invenzione e dal design completamente contemporaneo, sarebbe una civiltà senza una storia.
FAN: E che dire di Rios che fuma il sigaro? Una cosa che sappiamo con certezza sul futuro di Star Trek è che gli umani hanno preso coscienza di quanto sia malsano e detestabile il fumo.
CHABON: Sì, ma vuoi sapere una cosa di Rios? Lui ha un sacco di abitudini molto radicate, modi di fare apparentemente superati, molti (ma non tutti) collegati alle sue origini latinoamericane.
Crederesti ai synth-sigari? [n.d.r.: in Star Trek esiste il synth-alcohol, potrebbe esistere anche la synth-nicotina!]
FAN: C'è chi fuma, chi svapa viticci, chi abusa di alcolici, perfino chi impreca! Quell'Ammiraglio che usa parolacce! Chabon, insomma...
CHABON: Dammi retta, nessuna società umana sarà mai perfetta, perché nessun essere umano sarà mai perfetto. Il meglio che possiamo fare - e Star Trek è lì a ricordarci che dobbiamo farlo - è aspirare alla perfezione e lavorare per ottenerla. "Oi postilitit perforau ionterfe tastablirgiu", come disse un saggio Yang. [n.d.r.: citazione dall'episodio Le parole Sacre della Serie Classica, in cui le parole della Costituzione Americana vengono travisate da una popolazione in guerra, divisa tra Yang e Kohm, ma che in realtà devono essere d'ispirazione per aspirare a un mondo di pace dove ci si batte, assieme, per migliorarsi.]
Fino a quel giorno ci sarà sempre qualcuno nella merda, e gli umani non smetteranno di imprecare. L'assenza di parolacce in Star Trek non è mai stata una questione di principio per la Federazione, era più una questione di censura. Gli scrittori di quell'epoca non avevano scelta. Venivano censurati. La parolaccia è una delle consolazioni più antiche, sensate e affidabili dell'umanità. Personalmente, considererei qualsiasi società che scoraggia, bandisce o abbandona l'uso di parolacce come una fottuta distopia.
FAN: Uh... OK, e... se i Romulani detestano così tanto la vita sintetica, perché quell'ammiraglio Romulano in TNG [n.d.r.: Alidar Jarok, nell'episodio Il traditore] ha detto a Data che sapeva di "moltissimi ciberneticisti Romulani che sarebbero felici di poterle stare così vicino".
CHABON: Mmm... essere un "ciberneticista Romulano è un po' come essere un "dottore nazista". Data risponde sagacemente al Romulano dicendo "Non trovo questo concetto particolarmente attraente" e il Romulano "Già, e fa bene". Questa risposta dice tutto.
FAN: Come può, Raffi, rivolgersi Jean-Luc Picard chiamandolo "JL"? [n.d.r.: nel doppiaggio italiano JL è stato tradotto con Jean-Luc, perdendo il tono confidenziale che c'è tra i due personaggi]. Il Picard che conoscevamo non avrebbe mai permesso a un subordinato di prendersi una libertà del genere!
CHABON: Vero. Ma questo non è il Picard che conoscevamo. Il duro, ingrato, disperato lavoro di aiuto ai rifugiati, che Raffi e Picard hanno fatto insieme, li ha spinti in una strana intimità (non sessuale), che si è creata tra quelle colonie abbandonate dove erano gli unici ufficiali della Flotta Stellare - gli unici umani - nel raggio di anni luce. Un'intimità che ha fatto sembrare le vecchie cerimoniose formalità meno rilevanti, almeno per un po'. La prima volta che Raffi lo ha chiamato "JL", probabilmente lui ha pensato di rimproverarla. Ma qualcosa - la necessità di un rapporto sociale umano in un avamposto solitario - lo avrà spinto a lasciar perdere. (E poi... è Raffi!)
È tutto per ora; grazie per la vostra folle passione per Star Trek. Ci vediamo in giro, nel Quadrante Alfa!
Che ne pensate? Sono abbastanza rivelazioni per soli tre episodi? Il canone di Star Trek è stato rispettato, reinterpretato o snaturato?
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Fonte: Instagram, TrekCore