Michael Chabon, lo showrunner di STAR TREK: PICARD, risponde alle domande scomode dei fan, di nuovo!

Poche settimane dopo il debutto di Star Trek: Picard, lo showrunner Michael Chabon ha risposto via Instagram alle domande più intriganti dei fan riguardo alla serie. Le sue parole avevano chiarito alcuni dubbi riguardo a certi personaggi e ad alcune vicende che avevano caratterizzato i primi episodi della serie. Ora, superato il giro di boa e a soli quattro episodi dalla conclusione di Picard, Chabon torna a rispondere alle domande scomode dei fan.

Quella che segue è una raccolta delle sue risposte tratte dal profilo Instagram dell'autore.

Attenzione, se non avete visto i primi sei episodi di Star Trek: Picard, ciò che leggerete potrebbe essere considerato uno SPOILER.

Potete leggere le precedenti domande e risposte cliccando su questo link.
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D: Star Trek ha sempre parlato di un futuro in cui eravamo migliori rispetto al nostro passato. Perché il cambio di tono?

CHABON: Ho risposto a diverse versioni di questa domanda e non ho molto da aggiungere, ma mi permetto di sottolineare educatamente che questa domanda si basa su un'incomprensione.
Il tono di Star Trek: Picard a volte può sembrare più cupo, rispetto a qualche altro Star Trek del passato, ma non è certo peggiore. Siamo pur sempre esseri umani, più umani che mai, e come ha detto una volta Sisko "Essere cittadini della Federazione non significa necessariamente essere dei santi. Il problema è la Terra. Sulla Terra non c'è traccia di povertà, non esiste il crimine e non ci sono guerre. Dalle finestre del Comando della Flotta Stellare si vede il Paradiso. In quella pace innaturale non è difficile comportarsi come dei santi." [discorso tratto dall'episodio 'La Ribellione: Parte 2' di Star Trek: Deep Space Nine]

D: Esiste un collegamento tra Star Trek: Picard (e la caduta della Federazione) e la terza stagione di Discovery (senza la Federazione)?

CHABON: La caduta della Federazione? Quale caduta della Federazione? La Federazione è ancora  viva e vegeta e ospita miliardi (triliardi?) di cittadini tranquilli, accuditi, nutriti, istruiti, con il potenziale per condurre vite soddisfacenti.
C'è stata una crisi 15 anni fa, sulla scia della Guerra col Dominio e dell'emergenza Romulana, che ha avuto un impatto negativo sulla vita di molte persone, tra cui la maggior parte dei nostri personaggi principali, in un modo o in un altro, durante la quale la Flotta Stellare (e per estensione la Federazione) non si è comportata bene, ma agli occhi di Picard.
Dal punto di vista dell'Ammiraglio Clancy, che è probabilmente il punto di vista più condiviso, l'atteggiamento di Picard è irrealistico, donchisciottesco e persino pericoloso. Potrebbe avere ragione l'Ammiraglio Clancy! Potrebbero avere ragione entrambi, o entrambi sbagliare. Ma è stato quindici anni fa e la Federazione è ancora sulla cresta dell'onda.
Forse, agli occhi di alcuni, ha perso la sua lucentezza, la sua aria di invulnerabilità, la sua supposta statura morale, ma tutto ciò era già iniziato durante Deep Space Nine. E non è certo una "caduta".
D: Ci saranno riferimenti all'impatto politico che la Guerra col Dominio ha avuto sulla Federazione?

CHABON: Ho provato a lavorarci più volte, ho un sacco di appunti. Ma i miei capi, saggiamente, hanno ritenuto che parlane avrebbe reso il tutto estremamente più complicato da comprendere per chi non è fan. Alla fine, purtroppo, si potevano fare solo riferimenti impliciti.

Q: Riguardo ai Borg? La Voyager chiaramente li ha annientati.

CHABON: Penso che sarebbe più preciso dire che la Voyager ha infettato l'intera Collettività e ha distrutto la rete di transcurvatura. Ma se abbia avuto completamente successo, parzialmente successo, o il suo piano sia stato in qualche modo sventato (dai Borg o da qualche altra entità) rimane una domanda aperta.
In ogni caso non è molto rilevante per la storia raccontata nella prima stagione di Picard, anche se direi che sicuramente la maggior parte dei personaggi sembra comportarsi come se i Borg fossero parte del passato.
La guru suprema di Voyager Kirsten Beyer ed io abbiamo discusso a lungo su questo argomento e siamo abbastanza d'accordo sul fatto che dire "tutti i Borg sono morti" è, nella migliore delle ipotesi, un'affermazione discutibile.
D: Perché Sette di Nove non è coinvolta nel Progetto di Recupero Borg?

CHABON: Le sue personali esperienze, sembrerà starno, erano più significative per lei.

Q: Si percepisce della  tensione sessuale tra Annika [Sette di Nove] e Bjazyl. E' vero?

CHABON: Sicuramente.

D: Perché il MOE può essere disattivato anche in caso di situazioni potenzialmente fatali [come la Dottoressa Jurati che uccide Maddox]?

CHABON: Senza entrare nei dettagli, che potrebbero rasentare degli spoiler... dai la colpa a Rios.

D: Potresti dirci se sono previsti degli Short Treks di Picard prima della seconda stagione?

CHABON: Al momento, direi che non ce ne sono.

D: Qualcuno nella serie userà la Data Stellare?

CHABON: A mio avviso le Date Stellari, e so che questo darà fastidio a molte persone, sono una forma particolarmente perversa di informazioni non informative. L'uso della Data Stellare non ti dice esattamente nulla. Anche le persone che sanno come interpretarle e convertirle devono mettere in pausa, interpretarle e convertirle per farle significare qualcosa.
Citare le Date Stellari è come dire alla gente la temperatura che fa fuori in gradi Kelvin. Quanta gente pensi ti possa capire se gli dici che fuori ci sono 287 gradi Kelvin? Dovranno mettersi il maglione o no?
D: Pensi che in futuro ci sarà di nuovo una serie di Star Trek episodica [con episodi autoconclusivi]?

CHABON: Il mercato determina quali forme di narrazione predominano. È sempre stato così, e non solo in TV. Quando le riviste di grande diffusione pagavano soldoni per pubblicare racconti, i nostri migliori scrittori scrivevano racconti. In Germania le riviste volevano novelle [racconti ancora più semplici e brevi] e Thomas Mann ne ha scritte alcune tra le migliori in assoluto.
Risposta breve: quando la richiesta di episodi autoconclusivi arriverà davvero alle orecchie delle case di produzione, allora torneranno in voga gli episodi autoconclusivi di Star Trek ma, probabilmente, non saranno come quelli che alcuni rimpiangono oggi.
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Potete leggere altri interessanti chiarimenti su Star Trek: Picard, scritti da Michael Chabon, cliccando qui.

Fonte: Instagram, TrekCore