NOAH HAWLEY parla del suo PROGETTO per il prossimo film di STAR TREK

Autore e regista di STAR TREK 4
Il prossimo film di Star Trek al momento è in una fase di stallo, ma ciò non ha impedito a Noah Hawley di proporre alcune riflessioni su questo suo progetto. Durante le interviste stampa per la prossima stagione di Fargo, il regista e autore ha condiviso alcuni approfondimenti sui temi del prossimo lungometraggio di Star Trek attualmente 'in stasi' alla Paramount Pictures: un film che dovrebbe includere nuovi personaggi separati dai precedenti visti in Star Trek, chiaramente con un nuovo cast.

In un'intervista all'Entertainment Weekly Hawley ha descritto i piani riguardanti la prossima produzione cinematografica dell'universo Trek, facendoci capire come il film volesse concentrarsi sulle trasformazioni occorse sulla Terra affinché diventasse il mondo idilliaco propostoci nella visione di Gene Roddenberry:

Non posso dire molto a riguardo, se non che si tratta di un'argomentazione sul perché l'umanità dovrebbe prevalere e sul perché dovremmo coalizzarci e unirci, cosa che ritengo importante - guardare alla Federazione Unita dei Pianeti e ricordare che a un certo punto la Terra era ciò che siamo ora e poi abbiamo scoperto il motore a curvatura e abbiamo avuto il nostro primo contatto in assoluto con la vita extraterrestre, che ci ha uniti.

Ma come? Come siamo arrivati da dove siamo ora a dove si sarà in un ipotetico futuro alla Star Trek? E cosa succede se questa realtà utopica viene messa in discussione? Ci sono momenti di sfida e di guerra in cui dobbiamo dimostrare di nuovo i nostri valori.

Forse c'è un momento nella storia della Federazione in cui questo ideale è stato messo in discussione e non aveva la forza di sopravvivere. Aveva bisogno di essere salvato.

Dopodiché aggiunge:

Non faremo un Kirk o un Picard. È un inizio da zero che poi ci permette di fare quello che abbiamo fatto con [la prima stagione di] 'Fargo,' dove per le prime tre ore si pensa, 'Oh, non ha davvero niente a che fare con [l'omonimo] film [dei fratelli Coen],' e poi si arriva a un riferimento chiaro, in maniera tale da premiare il pubblico con una cosa che ama.

Infine:

Quello che amo di Star Trek è che non è una storia di guerra. Non è una storia in cui si può fare solo la cosa giusta. È una storia di esplorazione. È una storia di risoluzione creativa dei problemi. Il mio momento preferito in tutto Star Trek è nel film L'ira di Kahn, quando Kirk si mette gli occhiali da lettura per riuscire a imporsi una volta per tutte sul proprio avversario. È un breve momento che è così esilarante perché sta usando lo strumento migliore che ha, che è la sua mente.

Sono passati quattro anni e due mesi dall'uscita dell'ultimo film di Star Trek. Il gap più ampio tra i lungometraggi di Star Trek è stata di sei anni e cinque mesi tra La Nemesi e Star Trek di J.J. Abrams. C'è da sperare che il prossimo film non batta il record!

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