[RECENSIONE] STAR TREK: THE NEXT GENERATION - BEFORE DISHONOR di Peter David | Talking Trek

Un libro ce racconta le vicende di Star Trek dopo l'anno 2380
TITOLO: Before Dishonor

AUTORE: Peter David

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 ottobre 2007

CASA EDITRICE: Pocket Books

SERIE: Star Trek: The Next Generation

GENERE: fantascienza, space opera militare

PERIODO TEMPORALE: 2380

TRAMA: Dopo gli avvenimenti di Resistance, il Capitano Jean-Luc Picard è in attesa di giudizio da parte dell'ammiragliato della Flotta Stellare, non propriamente soddisfatto che uno degli ufficiali più famosi degli ultimi tempi abbia disobbedito in maniera così palese a un ordine diretto del Vice Ammiraglio Kathryn Janeway.

E il romanzo inizia proprio con l'Ammiraglio Janeway in viaggio sulla U.S.S. Frankestein, al comando del Capitano Howard Rappaport, accompagnata da altri tre ufficiali scientifici che hanno fatto dei Borg la propria ricerca e il proprio studio. Giunti nei pressi dell'enorme Cubo Borg disabilitato qualche tempo prima da Picard, ora alla deriva nello spazio Federale, incurante delle preoccupazioni dimostrate da Sette di Nove, ora insegnante all'Accademia, e dell'intervento di "Lady" Q, l'Ammiraglio e i suoi ufficiali sbarcano a bordo del Cubo Borg.

Inutile dire che l'avvertimento di "Lady" Q e la 'premonizione' avuta da Sette di Nove avevano ragione di esistere: non solo l'Ammiraglio Janeway e il suo staff, ma anche la U.S.S. Frankestein e il suo equipaggio finiscono, infatti, per essere assimilati non tanto da droni Borg in cerca di una nuova regina, ma dal Cubo stesso che è ben più vivo di quanto non si potesse immaginare.

Non creduta dall'Ammiraglio Edward Jellico, Sette di Nove riesce a raggiungere la U.S.S. Enterprise e il suo Ufficiale Comandante, il Capitano Picard, per ottenere aiuto e andare in soccorso del suo antico Capitano, la cui sorte è ormai segnata.

Pur sventando, alla fine, la nuova minaccia Borg, la vita di Kathryn Janeway è persa per sempre, cosa che impatterà molto su tutti coloro che prestarono servizio sulla Voyager (e che sopravvissero) durante i sette anni nel Quadrante Delta, in particolare Sette di Nove e Chakotay.

Ma non finisce qui, in realtà, perché Janeway non va proprio incontro alla morte: grazie all'intervento dei Q, infatti, possiamo dire che ascenda a un altro piano di esistenza, pronta davvero ad andare là dove mai nessun uomo è giunto prima.

RECENSIONE

Sicuramente uno dei romanzi più emozionanti che io abbia avuto modo di leggere per l'universo espanso di Star Trek, ha comunque lasciato un po' l'amaro in bocca per la sorte toccata al Vice Ammiraglio Janeway, assimilata (letteralmente) dal Cubo Borg sconfitto in Resistance da Picard e dall'equipaggio dell'Enterprise.

E sebbene, alla fine, i membri del Continuum Q hanno permesso a Kathryn Janeway di intraprendere un nuovo viaggio, andando davvero là ove mai nessuno (pare) sia giunto prima, non era questa la fine che volevo per uno dei Capitani che ho amato di più all'interno dell'universo Trek.

Peter David, autore di questo romanzo, si dimostra sempre un ottimo scrittore, abile nel presentare abilmente i momenti di maggiore tensione all'interno delle vicende presentate e narrate (e in questo caso, l'ansia da "oddio, siamo nel Cubo Borg" si sente per davvero).

Sorprendente l'ipotesi che anche i vascelli Borg siano "vivi" e abbiano una sorta di "coscienza" propria, che ha permesso al Cubo Borg alla deriva nello spazio di sorprendere la squadra di sbarco capitanata dall'Ammiraglio Janeway e creare così non solo nuovi droni, ma anche una nuova Regina (questo il destino originario dell'Ufficiale Federale).

Sarà solo grazie all'intervento di Sette di Nove, del Capitano Picard e dell'Enterprise che la situazione verrà tenuta sotto controllo e imbrigliata, ma viene spontaneo chiedersi come mai gli Alti Ufficiali Federali (e qui, tristemente, ci inserisco anche l'Ammiraglio Janeway) non abbiano fatto altro se non prestare orecchie da mercante a due degli individui più legati ai Borg, Sette e Picard, quando questi hanno avvisato i propri superiori dei rischi che si stavano correndo.

VOTO

Direi che nel complesso questo romanzo si merita un bel 7,5/10!