Con “Strange New Worlds”, Star Trek va coraggiosamente là dove la Marvel non vuole arrivare!

Molto prima che l'MCU (Marvel Cinematic Universe) nascesse, c'era un altro enorme universo condiviso: Star Trek.
Fra gli anni '90 e gli inizi 2000, l'universo Trek si è esteso su quattro diverse serie televisive e cinque film, per un totale di 18 anni di espansione.
In questi ultimi tempi il franchise è tornato più grande che mai. In modo molto specifico, Star Trek si sta attenendo ad alcune vecchie regole su come modulare un universo condiviso, regole che vanno nella direzione opposta rispetto a quelle del protocollo che gestisce il Marvel Cinematic Universe.

Nel febbraio 2021, in un interessante ed ampio annuncio sullo stato della produzione di Star Trek, Alex Kurtzman ha dichiarato a Variety che sebbene ci sia una "interconnessione" inerente al franchise di Star Trek, non c'è ragione di credere che le varie serie culmineranno in un grande evento crossover come quello di Avengers: Endgame.

"Sarebbe molto divertente." 

ha dichiarato Kurtzman 

"Ma il nostro obbiettivo non è quello di realizzare qualcosa per cui devi obbligatoriamente vedere tutte le serie o i film precedenti."

È un commento breve, ma che la dice lunga.

Inizialmente, parte della ragione per cui Star Trek ha resistito ad una mossa come quella dell'MCU è che i suoi episodi fossero autoconclusivi. Anche se questo è spesso visto come un modo antiquato di fare televisione, parte del motivo per cui il fenomeno Star Trek ha avuto un grande successo in syndication - sia negli anni '70 che negli anni '90 - era proprio perché gli episodi in più parti erano rari.

Nonostante la fama di avere un canone spesso complesso, il grande vantaggio di Star Trek: The Next Generation e di Star Trek: Serie Classica è legato alla capacità di attirare i così detti "spettatori casuali". Con Deep Space Nine, il franchise ha iniziato a sperimentare archi narrativi più lunghi e complessi, che certamente hanno aperto la strada ad altre eccellenti serie di fantascienza come il reboot di Battlestar Galatica - e non c'è da sorprendersi, visto che è stato creato da Ronald D. Moore, un produttore e sceneggiatore sia di TNG che di DS9.

Quando Star Trek: Discovery ha debuttato nel 2017 e ha deciso di presentare l'universo Trek come un certo tipo di serie sci-fi, i paragoni con Battlestar Galactica sono stati immediati.
Lo stile di Star Trek poteva davvero funzionare in questa nuova era televisiva?
Era giusto che tutti gli episodi non fossero autoconclusivi?
Recentemente, si è parlato molto di come Disney+ abbia riportato in auge la "regolare" visione settimanale delle serie tv con The Mandalorian e WandaVision, ma Star Trek: Discovery ha riportato il format dello Star Trek settimanale proprio nel bel mezzo di un'era in cui il modello binge-watching di Netflix era prevalente. Realizzando una narrazione più serializzata, Discovery ha reso Star Trek degno rivale della televisione contemporanea. Eppure, c'è ancora qualcosa appartenente al vecchio stile nel modo in cui gli episodi sono strutturati. Infatti, nella terza stagione di Star Trek: Discovery, la serie si è spostata verso un format leggermente più episodico, nella misura in cui alcune dei primi archi narrativi erano in qualche modo autoconclusivi, e ricordavano la vecchia scuola del "pianeta o alieno della settimana" delle serie TOS, TNG, VOY ed ENT.

"Discovery ha quella sorta di storia seriale-stagionale impressa nel suo DNA"

ha dichiarato la showrunner Michelle Paradise a Inverse riguardo al deliberato cambiamento nella narrazione 

"Volevamo dare alla serie un'atmosfera più episodica nella terza stagione, e sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Esplorare una storia della settimana o un cattivo della settimana è fondamentale. Ci dà il tempo di sviluppare alcuni dei nostri personaggi che normalmente non avremmo modo di portare avanti. Questa è stata una scelta nostra e continuerà ad essere presente."

L'ampiamente anticipata Star Trek: Strange New Worlds continuerà solo a spostare l'ago di Star Trek sempre più lontano dalla narrazione orizzontale. Da quando la serie è stata annunciata, è stato anche chiarito che si avvicinerà al formato di Star Trek da un punto di vista "episodico". Lo showrunner di SNW, Akiva Goldsman, ha dichiarato:

"Possiamo raccontare storie autoconclusive. Possiamo anche trovare episodi completamente a sè stanti."

Questo non vuol dire che un qualche tipo di serializzazione sarà mai assente dal "nuovo" franchise Trek del 21° secolo. Anche la TOS non era una serie antologica. Ma, se la natura episodica di Star Trek: Strange New Worlds è un nuovo punto di partenza per il resto del franchise, allora i commenti di Kurtzman sul cercare di non rendere Trek "insulare" sembrano improvvisamente radicali.

Le previsioni riguardo cosa accadrà in una futura stagione o in un film spin-off di WandaVision o The Mandalorian sono divertenti da realizzare. Ma, il gioco di parlare di ciò che accade dopo che una serie si è conclusa è diventato il modo prevalente di discutere la maggior parte delle serie di fantascienza e fantasy popolari. Il potenziale di Star Trek nei prossimi cinque anni è quello di annullare alcune di queste tendenze e mantenere le nostre concentrare la nostra attenzione sul futuro prossimo della storia.

Star Trek è rimasto popolare grazie alla sua grande riguardabilità. Anche se sai che Spock muore in 'Star Trek II - L'ira di Khan' o che Picard viene trasformato in un Borg in 'L'attacco dei Borg', questi cosiddetti spoiler non hanno quasi importanza. Le storie autoconclusive sempre accessibili sono il modo in cui l'arte narrativa resiste e dura per decenni. Tra qualche anno, i fan della Marvel non sapranno più quali misteri si nascondono in WandaVision o nel resto della "Fase 4". La promessa di crossover complessi può creare una grande narrazione, ma la narrazione deve venire prima di tutto.

Se c'è un franchise di fantascienza che può riportare la cultura geek a preoccuparsi di storie concluse, questo è Star Trek. Questo franchise esiste da più di 50 anni. Nel bene e nel male, l'universo televisivo fantascientifico orbita ancora intorno ad esso.
E se Star Trek tornasse alla narrazione episodica e funzionasse?
Aspettatevi che il resto della galassia lo segua.
Fonte: Inverse