Leonard Nimoy ha creato il famoso saluto vulcaniano per la Serie Classica di Star Trek, ma nessuno poteva prevedere quanto sarebbe diventato popolare.
Scopriamo le origini e come è divenuto un gesto iconico nella cultura nerd.
A parte le orecchie a punta, il saluto vulcaniano di Spock è forse la sua caratteristica più iconica. Il gesto è diventato sinonimo dell'intero universo di Star Trek, al punto che molti trekker lo usano come saluto standard.
Ultimamente è venuta persino a galla la notizia di voler costruire un monumento memoriale che onori sia l'attore che il saluto nella città natale di Nimoy, Boston. Eppure, fu un'aggiunta tardiva alla Serie Classica, e nacque solo perché Leonard Nimoy ebbe un momento di ispirazione.
Nimoy ha usato per la prima volta il saluto nel primo episodio della seconda stagione, "Il duello".
È stato concepito direttamente sul set durante le prove, e mentre Gene Roddenberry ha successivamente tentato di rivendicarne il credito per l'invenzione, Nimoy ha raccontato che le origini del gesto risalgono all'antica tradizione ebraica. Non sapeva che sarebbe diventato parte di Star Trek quando lo ha usato la prima volta, ma considerando il suo significato, la connessione è abbastanza appropriata.
"Il duello" ha definito i vulcaniani
"Il duello" è ampiamente citato come un momento fondamentale per lo sviluppo culturale dei vulcaniani nella serie. Spock è sopraffatto dagli effetti del pon farr, e deve tornare al suo pianeta natale prima che questo lo uccida. Fu la prima opportunità per i trekker di vedere direttamente la cultura vulcaniana. Nell'idea originale, Nimoy voleva semplicemente usare un gesto della mano appropriatamente alieno per salutare T'Pau che, dato il suo alto rango come giudice e ufficiale del procedimento, meritava il giusto rispetto.
Il saluto non possedeva alcun significato al di là delle esigenze immediate della scena, ma la sua facilità di riproduzione significava che Nimoy poteva ripeterlo come una sorta di stenografia - insieme alle parole "lunga vita e prosperità" - ogni volta che lo riteneva opportuno. I fan cominciarono ad emularlo per le stesse ragioni, e presto divenne una parte essenziale di Star Trek. Ad aggiungere ulteriore curiosità è subentrato il fatto che alcune persone fanno fatica a riprodurre il gesto, a causa delle diverse conformazioni delle mani. Nel prepararsi a vestire i panni di Spock nel reboot di J.J. Abrams, Zachary Quinto ha confessato di aver avuto difficoltà a emulare il saluto, che gli ha richiesto una certa dose di pratica. Questa stranezza ha conferito all'iconico gesto un'immediata aura mistica che si sposa perfettamente con l'identità di Spock.
Il saluto di Vulcano deriva da un rituale ebraico
Il gesto stesso deriva da una benedizione nella religione ebraica, realizzata quotidianamente. I sacerdoti Kohanim uniscono i loro pollici e fanno il segno con entrambe le mani, che va a formare la lettera ebraica "shin", la prima usata nel nome di Dio. Il suo uso come benedizione si sposa perfettamente con la benevolenza e la saggezza dei vulcaniani e radica la loro spiritualità generale in una tradizione religiosa reale.
Anche le particolari circostanze in cui Nimoy vide per la prima volta il simbolo meritano di essere menzionate. Secondo il racconto dell'attore, reperibile sul sito StarTrek.com, suo padre gli disse di non guardare mai mentre i sacerdoti davano la benedizione (i fedeli dovevano contemplare Dio invece di guardare i sacerdoti). Nimoy guardò comunque, e li vide compiere il gesto. Gli sembrò magico, e imparò a farlo grazie alla fascinazione che sentì crescere in lui. Star Trek ha inavvertitamente amplificato quel fascino e lo ha reso una componente chiave in una delle specie più amate del franchise.
Fonte: CBR
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