Lunedì 3 maggio, in seconda serata su Rai 4, ha debuttato in prima visione assoluta il documentario Trek IT! - La vera storia degli appassionati di Star Trek in Italia, realizzato con la regia ed il montaggio di Marcello Rossi e Roberto Baldassarri.
Il film ha richiesto ben quattro lunghi anni di lavorazione e d'impegno da parte dei due registi, ma è riuscito ad approdare sugli schermi televisivi solo nel 2021.
La pellicola, nella versione televisiva di 52 minuti, è ciò che mi sento di definire un puro gesto d'amore verso Star Trek ed il suo fandom in Italia. Una storia d'impegno, di passione, di amicizia e, perché no, di tenerezza raccontata da chi ha vissuto in prima persona, e in prima linea al fianco del mai dimenicato Ammiraglio Alberto Lisiero, il formarsi di quella che a tutti gli effetti è la comunità di Trekker più grande d'Italia.
Andiamo quindi ad analizzare Trek It!.
Quel grande senso d'appartenenza che muove il fandom
Durante tutto il corso del documentario siamo accompagnati dall'accogliente e calda voce di Giovanni Mongini, che si è prestato come narratore. Grazie ad alcune interviste scopriamo chi sono i Trekker, che effettivamente esistono anche in Italia e che sono tutti uniti da un unico grande pensiero:
"L'ingrediente segreto di Star Trek è che ci dice che noi siamo migliori di quanto pensiamo."Cesare Cioni
L'obbiettivo primario di Trek It! è quello di far comprendere agli esterni, che conoscano o meno la longevissima saga, l'enorme importanza e l'impatto che il fandom italiano ha avuto nei confronti di Star Trek. Grazie ad alcune iniziali testimonianze capiamo non solo cosa significa essere un fan del franchise, ma anche quanto lo STIC (nato a inizio degli anni '80 come semplice newsletter per riportare le notizie che, in un mondo senza internet, arrivavano dall'America con mesi di ritardo ed ufficializzatosi nel 1986) sia stato importante per rendere tastabile con mano quel grande senso d'appartenenza che si prova ogni volta che si guarda un episodio della serie, che ci si trova in una convention o che s'indossa una delle colorate uniformi. Tutto ciò è stato possibile grazie alla forte presenza dell'Ammiraglio Alberto Lisiero che, per primo insieme alla moglie Gabriella Cordone, si è impegnato per far diventare reali i sogni dei Trekker italiani; basti pensare al lavoro realizzato per tradurre ed adattare al meglio gli episodi della saga.
Il secondo grande tema ed obbiettivo di Trek It! è quello di far comprendere quanto l'organizzazione e la realizzazione delle convention siano state importanti. Veniamo infatti a scoprire che la prima di queste si è svolta all'interno della Italcon del 1987 ed i partecipanti erano solo undici, stipati in una stanza che gli stessi membri fondatori del club si sono occupati di rendere accogliente. Nonostante questo inizio, che potrebbe sembrare infelice, l'Ammiraglio Lisiero ed i suoi collaboratori non hanno perso tempo e si sono subito rimboccati le maniche per rendere le STICCON successive sempre più memorabili anno dopo anno, con anche l'aggiunta di ospiti internazionali di tutto rispetto che si sono dimostrati entusiasti di poter partecipare.
Il secondo grande tema ed obbiettivo di Trek It! è quello di far comprendere quanto l'organizzazione e la realizzazione delle convention siano state importanti. Veniamo infatti a scoprire che la prima di queste si è svolta all'interno della Italcon del 1987 ed i partecipanti erano solo undici, stipati in una stanza che gli stessi membri fondatori del club si sono occupati di rendere accogliente. Nonostante questo inizio, che potrebbe sembrare infelice, l'Ammiraglio Lisiero ed i suoi collaboratori non hanno perso tempo e si sono subito rimboccati le maniche per rendere le STICCON successive sempre più memorabili anno dopo anno, con anche l'aggiunta di ospiti internazionali di tutto rispetto che si sono dimostrati entusiasti di poter partecipare.
"La convention diventa la riunione di famiglia al di fuori della famiglia."Gabriella Cordone Lisiero
Apprendiamo che grazie ad una grande dose di artigianalità è stato possibile, realizzando un magistrale lavoro creato dai Trekker per altri Trekker, creare un ambiente che tutti gli appassionati hanno potuto nel corso degli anni chiamare casa. La grande voglia di dare una mano per realizzare le convention sin dagli anni '70/'80 ha fatto sì che gruppi interi di collaboratori si siano sentiti parte utile di un ingranaggio molto più grande. Addirittura apprendiamo che la prima Sala Borg è stata realizzata con l'impiego di vecchie parti di computer dell'epoca rimontati in modo da ricreare l'iconico labirinto, in cui i partecipanti potevano perdersi mentre si immedesimavano nei loro beniamini.
"Anche se il lavoro era tanto, anche se siamo più volte arrivati a pensare "Basta, questa è l'ultima", vedere le espressioni delle persone che uscivano dagli ambienti ricostruiti era talmente bello da spronarci a volerlo rifare."
Nel corso di tutto il documentario abbiamo modo di apprendere quanto la presenza, la dedizione e l'amore dell'Ammiraglio Alberto Lisiero e dell'intero fandom abbia giocato un ruolo a dir poco fondamentale per rendere ogni convention possibile.
per Alberto
L'ultima parte di Trek It vuole essere un dolce, malinconico ed indelebile ricordo verso di fondatore dello STIC. È con la voce rotta dalla commozione e lo sguardo ben alto verso il futuro che Gabriella Cordone e gli altri soci del club ricordano non solo la dipartita ma anche l'eredità dell'ammiraglio. Nella pellicola vediamo quelli che sono degli estratti che riportano il triste giorno dell'ultimo saluto, durante il quale tutto l'amore provato sia nei confronti di Alberto Lisiero che di Star Trek viene evidenziato e portato alla luce ancora una volta. Le riprese video inserite ci fanno immediatamente sentire lì, in mezzo a quel caloroso gruppo di amici che hanno prematuramente dovuto salutare un grande punto di riferimento, mentre le note di "Amazing Grace" accompagnano la sua uscita di scena.
"È come se quel funerale fosse una specie di convention. E come succede nelle convention collaboravamo tutti alla miglior riuscita possibile."
Marcello Rossi
Come viene più volte sottolineato, anche in quel triste giorno i sorrisi non erano assenti sui volti imperlati di lacrime dei presenti. È forse grazie a questi preziosi reperti video che noi spettatori riusciamo a comprendere quanto un fandom possa diventare forte e grande grazie a chi lo popola.
Trek It! si chiude poi con la scritta in basso alla destra dello schermo "per Alberto", che indugia qualche attimo galleggiando nel cosmo stellato.
Trek It! è sicuramente un documentario che sorprende, che trascina nel corso della sua narrazione lineare e che trasuda gocce di puro amore da tutti i pori. Marcello Rossi e Roberto Baldassarri hanno realizzato quello che mi sento tranquillamente di definire un vero gioiello della cinematografia indipendente e, ancora una volta, hanno dimostrato quanto la volontà di mettersi in gioco, di rimboccarsi le maniche e di sporcarsi le mani sia in grado di rendere memorabile e grandioso qualsiasi sforzo. Le testimonianze raccolte nel corso degli anni, che possiamo sentire in voce fuori campo per tutti e 52 i minuti, ci fanno sentire come seduti attorno ad un focolare mentre tendiamo l'orecchio per ascoltare le storie e le memorie che degli amici di vecchia data raccontano con semplicità e naturalezza.
Voto Finale: 8.5/10
Pro:
- Molto utile per far conoscere agli esterni il fandom Trekker italiano.
- Forte sentore di amatorialità che permette allo spettatore di immedesimarsi al meglio in ciò che viene raccontato e mostrato, grazie anche ad un sapiente uso dei mezzi tecnici utilizzati.
- Il primo documentario a dare una voce ai fan italiani di Star Trek
- Artigianalità e uso di filmati di repertorio ottimamente inseriti, musiche comprese.
Contro:
- Per essere trasmesso su Rai 4, e per via degli inserimenti pubblicitari, sono stati attuati dei tagli che riducono la durata totale del documentario da 75 a 52 minuti. L'operazione rischia di far apparire l'opera incompleta.
Sarà comunque disponibile a partire da Novembre una versione integrale di 75 min in DVD.