After Trek: l'ascesa e il declino del primo storico After Show su Star Trek!

Fra la fine del 2017 e l'inizio del 2018, il giorno dopo la messa in streaming di ogni episodio della prima stagione di Star Trek: Discovery ci aspettava After Trek su Netflix!
Il primo storico tentativo da parte di CBS di regalare un after show di caratura internazionale sul franchise di Star Trek, distribuito in (quasi) tutto il mondo e sottotitolato in multilingue, un evento più unico che raro, ma che purtroppo non ha avuto il successo sperato.
Scopriamo quindi l'ascesa e il declino di After Trek!

Le origini e l'ascesa di After Trek

Il lavoro su un aftershow per Star Trek è iniziato a luglio 2016, prendendo spunti e ispirazioni dai precedenti aftershow creati da Embassy Row come Talking Dead e Talking Bad.
Il talk show dedicato a Star Trek: Discovery conta 14 episodi nella sua prima stagione ed è stato distribuito da CBS All Access un'ora dopo la trasmissione settimanale di Discovery (in Canada è andato in onda la domenica sera e anche Netflix lo ha reso disponibile per i suoi abbonati, anche se con uno/due giorni di differita rispetto alla data di trasmissione americana).

Condotto dall'esuberante Matt Mira, After Trek ha proposto discussioni dal vivo con attori, autori e produttori della serie, offrendo immagini e video dal dietro le quinte, quiz di cultura Trek e coinvolgendo il pubblico in sala e via social, senza scordare il piatto forte di ogni puntata: un'anteprima dell'episodio successivo di Discovery.

Il declino e l'arrivo di The Ready Room


A giugno 2018, a causa di un riscontro non del tutto positivo la CBS aveva deciso di reimmaginare After Trek per la seconda stagione di Discovery.
Nel gennaio 2019, After Trek è stato cancellato e sostituito da The Ready Room, un nuovo aftershow più soft basato su interviste condotte dalla bellissima Naomi Kyle e trasmesso in streaming su Facebook Live.
Purtroppo anche la Kyle non ha avuto vita lunga alla conduzione del programma, nel 2020 è stato rimpiazzata da Wil Wheaton, interprete di Wesley Crusher in Star Trek: The Next Generation.

Nonostante il favore del pubblico americano The Ready Room a differenza di After Trek si presenta come un prodotto decisamente low budget:

  • Il conduttore, uno o due ospiti dal vivo/in via telematica, e un green screen da sfondo sulla parete, totale assenza di un vero set.
  • La presenza di un clip inedita e un trailer come in After Trek
  • Distribuzione internazionale inclusa grazie alle Facebook Live, ma totale assenza di sottotitoli per le nazioni non anglofone, tagliando fuori una parte importante del fandom come Italia, Germania, Francia e paesi ispanici. 
  • Assenza di un pubblico e totale perdita di interazione con esso, in After Trek leggevano i tweet  ricevuti in diretta, come i commenti sull'episodio corrente e domande agli ospiti presenti in studio.

Cosa ci riserva il futuro?

Wil Wheaton dovrebbe essere confermato alla conduzione di The Ready Room anche per questo 2021, con gli after show dedicati alle prossime stagioni di Lower Decks, Discovery e Picard.

Cosa vorremmo vedere noi

Un nuovo investimento alla After Trek con un vero e proprio set ricoperto di gadget e oggetti di scena, la presenza di sottotitoli in multilingue, con un conduttore più audace come William Shatner che sa sicuramente prendersi la scena, attirare nuovi e vecchi fan e intrattenere il pubblico.

Talking Trek è anche su YouTube con un podcast settimanale, recupera subito la nuovissima puntata dedicata alle serie animate di Star Trek cliccando qui.