Il dottor Leonard McCoy è stato il terzo elemento del "golden trio" della Serie Classica di Star Trek, insieme al capitano Kirk e al signor Spock. È stato anche l'unico dei tre ad avere un soprannome: "Bones", chiaro riferimento alla sua professione di medico.
Il reboot cinematografico del 2009 è stato molto specifico sull'origine del soprannome di McCoy, ma il personaggio originale non ha mai ricevuto una spiegazione ufficiale. Il soprannome faceva infatti parte del concetto originale di Star Trek, anticipando persino la creazione stessa il personaggio di Leonard McCoy, ed era un altro segno del tipo di attenzione maniacale per i dettagli che ha reso la serie un classico.
Il concetto originale di Roddenberry per la sere includeva un riferimento specifico ad un dottore chiamato "Bones". Non si trattava però di McCoy, ma bensì di Philip Boyce (interpretato dall'attore John Hoyt), che serviva sotto Christopher Pike nell'episodio "Lo Zoo di Thalos", e che fu sostituito, insieme alla maggior parte del resto del cast, per la realizzazione del secondo pilota della serie. Tuttavia, il soprannome rimase e venne usato in quasi tutti gli episodi quando Kirk si riferiva al fidato amico e medico capo. Chiaramente, aveva un'importanza particolare per il creatore Gene Roddenberry.
"Bones" era l'abbreviazione di "sawbones", un termine dell'inizio del 19° secolo che si riferiva alla pratica spesso raccapricciante dei medici di amputare gli arti feriti. Il soprannome, preso anche nella sua forma abbreviata, forniva delle informazioni piuttosto precise sul concept originale della serie. In primo luogo, suggeriva che la missione dell'Enterprise era pericolosa, che implicava dei combattimenti e che il chirurgo della nave fosse lì sia per ricucire le ferite che per studiare nuove malattie o trovare nuove cure mediche.
Ma suggeriva anche qualcosa sul personaggio stesso, un auto-definitosi "medico di campagna" dal carattere a volte difficile e irascibile. Il nome "sawbones" suggeriva una figura dedita alla medicina "pratica", portato a fare ciò che era necessario senza seguire rigidamente la procedura medica. È molto in linea con McCoy. Infatti, prima di Star Trek, l'attore DeForest Kelley, come molti dei suoi colleghi del cast, era noto soprattutto per i suoi ruoli nel western ("Gunfight at the O.K. Corral", "Warlock" e "Death Valley Days"), il genere televisivo e cinematografico predominante dell'epoca. Quindi, un burbero dottore di campagna era certamente in linea con gli altri personaggi che aveva già interpretato su schermo. E Roddenberry, che aveva proposto Star Trek ai dirigenti della NBC come "Wagon Train to the Stars", non era estraneo ai prodotti western, avendo sceneggiato degli episodi per le serie "Have Gun - Will Travel", "Jefferson Drum" e "The Virginian".
Il reboot di Star Trek di J.J. Abrams è stato però più esplicito riguardo all'origine del soprannome. In una conversazione con Kirk (Chris Pine) sulla strada per l'Accademia, McCoy rivela che l'unico motivo per cui si sta unendo alla Flotta è perché ha perso tutto dopo un divorzio.
"Tutto ciò che mi è rimasto sono le mie ossa"
mormora prima di offrire a Kirk un drink. Nel commento del film, presente nei contenuti speciali della versione DVD, Abrams ha dichiarato che la battuta era stata improvvisata dallo stesso Karl Urban, fan di Star Trek di lunga data.
Non è chiaro se questa spiegazione sia applicabile anche al Bones dell'Universo Primario, ma è certamente in linea con la personalità del personaggio: polemico, appassionato, scontroso e costretto in una nave che considera ben poco sicura. Anche nei reboot, il soprannome "Bones" conferiva una forte umanità al personaggio permettendo agli spettatori di immedesimarsi meglio nella vita a bordo di una nave stellare del 23° secolo.
Non è ancora stato confermato o meno se Boyce apparirà in Star Trek: Strange New Worlds, insieme al resto dell'equipaggio di Pike, così come non è stato dichiarato se nella serie verrà affrontato l'argomento del soprannome "Bones". Ma, visto quanto strettamente il nome è rimasto legato a McCoy, le probabilità sono piuttosto basse. L'impegno di Roddenberry per i dettagli è riuscito a rendere un personaggio iconico, e il soprannome rimarrà per sempre una parte fondamentale.
Fonte: CBR